2015

33° Pellegrinaggio di Pentecoste

Gesù Cristo Salvatore del mondo

Il racconto dei pellegrini italiani.

“Immaculata Corredemptrix”, questo il titolo del capitolo italiano che ha partecipato al 33° pellegrinaggio Parigi – Chartres con la guida dei frati della Piccola Famiglia dell’Immacolata e di San Francesco. Il nutrito gruppo, formato da giovani provenienti da diverse regioni della nostra penisola, si è subito contraddistinto per la coesione ed il senso di sincera amicizia formatisi tra i partecipanti. Fin dalle prime luci dell’alba del primo giorno, dopo le presentazioni di rito, tutti i pellegrini italiani, una volta strettisi alla croce del capitolo, hanno subito intuito che sarebbe stata un’esperienza fantastica ed unica: entrare nella Cattedrale Notre Dame de Paris strapiena di fedeli, uscire per le strade di una Parigi che lentamente si risvegliava, accompagnata dai canti che ogni capitolo elevava nella propria lingua nazionale; osservare centinaia di giovani, ragazzi e ragazze, con la corona del rosario tra le mani, fieri di recitarla. E allora ti accorgi di quanto sia bello essere cattolici, di quanto la Santa Chiesa di Roma, ovunque Essa sia, possa unire ed integrare persone di diversa età, di diversa cultura e di diversa nazionalità. E pregare tutti insieme, nella stessa lingua, quella lingua latina che rendeva ancor più solenne il cammino e più sicuro e fermo il passo.

A volte il pellegrinaggio poteva sembrare una dura marcia, dovendosi rispettare i tempi di percorrenza e per la brevità delle soste, ma la preghiera del rosario, i canti e le riflessioni dettate dai bravi frati, hanno sempre addolcito la fatica. E ti chiedi dove stai andando e perché sei lì, lasciando ogni impegno di lavoro o di studio per partecipare ad un evento che a molti potrebbe sembrare qualcosa di singolare rispetto alla cultura dominante, qualcosa che non ti appartiene. Ed invece no. Capisci che esso è il tuo cammino interiore oltre che fisico e lo stai compiendo con un unico scopo: vivificare la fede in Cristo.

Comprendi allora e ancora di più quanto sia bella, profonda e viva la liturgia latina antica quando hai modo di osservare che non è solo per anziani nostalgici, come qualcuno vorrebbe far credere, perché vedi che quasi tutti i partecipanti sono tuoi coetanei e non puoi non meditare le parole del salmo, proprio quelle che si profferiscono ai piedi dell’altare all’inizio di ogni santa messa, “ad Deum qui laetificat juventutem meam”.

Il primo giorno termina al bivacco di Choisel. Scende la sera e le luci delle tende iniziano lentamente a spegnersi. Sei stanco e dolorante ma senti ancora una necessità: andare alla tenda bianca, quella illuminata, dove è esposta la statua della Beata Vergine. Vinci la stanchezza e vai, anche per soli cinque minuti, e ti senti il cuore ricolmo di gioia quando comprendi che il tuo pensiero è stato anche quello di moltissimi altri pellegrini! Stessa gioia e forse ancor più stupore la sera successiva, domenica di Pentecoste, quando nel campo di Gas si svolge la veglia notturna innanzi al Santissimo Sacramento. Nel buio della notte un surreale silenzio, impensabile spesso - e purtroppo - anche nelle nostre più piccole chiese; ed ecco un esercito di adoratori instancabili: soldati barcollanti per la stanchezza dovuta alla lunga marcia, come se fossero feriti, ma che si inginocchiano a lungo - e sostano - nel buio della notte dinnanzi a quella sublimissima presenza. Non senti più la stanchezza e le tue ginocchia non sentono neppure il peso della fatica. Rimani lì, immobile, ed apri il tuo cuore a Cristo. E’ ormai notte ma ancora in ogni angolo puoi vedere sacerdoti disponibili per le confessioni e la grazia dei sacramenti che continua ad essere dispensata. E’ la notte di Pentecoste e mai come quest’anno, chi scrive, ha potuto far veramente suoi i bellissimi versi del Manzoni negli Inni Sacri, “La Pentecoste” per l’appunto: “Madre de Santi; immagine della città superna; del Sangue incorruttibile conservatrice eterna, tu che, da tanti secoli, soffri, combatti e preghi; che le tue tende spieghi dall’uno all’altro mar”.

E’ questa la Chiesa Cattolica militante. Sono questi i soldati di Cristo e Cristo saprà ricompensare ognuno di questi suoi figli e militi con copiose grazie: sicuramente anche donando alla sua Chiesa nuove vocazioni religiose e sacerdotali, oggi necessarie più che mai. Anche questa esperienza arriva alla fine, all’ombra delle alte guglie della Cattedrale di Chartres e l’emozione dei primi giorni si trasforma in soddisfazione e desiderio di rivivere la stessa esperienza l’anno successivo ed allora comprendi ancora più chiaramente che la letizia dei tuoi giovani anni e della tua vita intera è solo il Signore Nostro Gesù Cristo.